DA QUANDO LA PALLAVOLO SI GIOCAVA ALL'APERTO di Ario De Giovanni

DA QUANDO LA PALLAVOLO SI GIOCAVA ALL'APERTO
DIARIO LEGGERO E FELICE DEL VOLLEY A PALERMO
di Ario De Giovanni

Oltre 200 finestre sulla pallavolo a Palermo e provincia dal 1933 al 2024.  Una carrellata ricca di volti, vicende, emozioni, sogni, illusioni, momenti esaltanti, giorni bui, gioie, lutti, luoghi che hanno fatto la storia del volley nato in una città devastata dai bombardamenti, ma piena di speranze ed energia per ricostruire un mondo e una vita migliori di quelli che gli egoismi di chi scatenò la guerra avevano lasciato in eredità. Non c'era nulla, soltanto sogni, voglia di condivisione, l'anelito dei giovani verso nuovi ideali, una nuova era di progresso nella democrazia. Lo sport fu un volano naturale. Dal gioco per strada si desiderò confrontarsi in competizioni regolamentate e organizzate, alle quali nuovi dirigenti seppero dare i crismi dell'imparzialità, fondamentali perché tutti si sentissero alla pari. Uomini e donne, giovani e ragazze, trovarono nella pallavolo il mezzo per volare sopra le macerie, aldilà della miseria o del poco su cui pochi fortunati potevano contare. Le caserme si aprirono allo sport e alla pallavolo spalancarono i cancelli, le scuole fecero anche da sponsor alle squadre che naturalmente si andavano a formare all'interno di istituti retti dai Padri Gesuiti o Salesiani, le Parrocchie con i loro oratori divennero luoghi di aggregazione, campi di gioco, palestre di vita, i neonati enti di promozione sportiva immaginavano nuove offerte di tornei e manifestazioni.  Arrivava la primavera, arrivava l'estate e allora erano le spiagge i nuovi palcoscenici sui quali i novelli attori si esibivano con l'inseparabile pallone, acclamati da tifosi occasionali che, a loro volta, si trasformavano in nuova energia che avrebbe ricaricato i serbatoi di adrenalina a tutti quegli artisti in pantaloncini e canottiera grondanti di sudore. Il regista anonimo gridò Ciak! Motore! E così il film ebbe inizio. A noi il comodo compito di raccogliere il testimone, comodo sì, ma difficile da onorare come i nostri pionieri meritano. Queste finestre aperte ci permettono di ammirare quanto siamo riusciti a costruire sulla strada tracciata da quelle eroine e dai tanti eroi del tempo lontano. Ci sentiamo legati a loro, ci sentiamo legati tra noi, nuovi protagonisti. Ci sentiamo legati perché se lo sport supera qualsiasi distanza e differenza, la pallavolo unisce compagni, avversarie, aitanti atleti ieri canuti signori oggi, splendide giocatrici di qualche decennio fa oggi amorevoli nonne, la pallavolo raccoglie in un grande emozionante abbraccio il mondo che fu con le nuove belle, bellissime generazioni di oggi, innamorate anche loro dello sport nato nel 1895 grazie a G. William Morgan!