Manini Gian Piero
Dopo aver conseguito la laurea in Chimica, ed aver assolto il servizio militare nell’Arma dei Carabinieri, ho lavorato per anni nel settore farmaceutico, fino alla pensione. Dunque, ben lontano dalla Storia. Eppure la Storia è sempre stata una mia passione che ho regolarmente coltivato. Il fascismo, poi, ha sempre destato in me un particolare interesse per vari motivi. Intanto, è stato un periodo lungo che ha inciso profondamente sulla Nazione. È lontano dai giorni nostri, ma evidentemente non così tanto da poter essere studiato con quel distacco necessario a collocarlo con obiettività nelle pagine della nostra storia. Viene, da parte di tanti storici o presunti tali, demonizzato tout court, il che ha sempre destato in me un vago sospetto: non ho mai amato le tesi precostituite! Così, circa dieci anni orsono ho intrapreso uno studio approfondito di quegli anni, su testi italiani e stranieri. Sorprendentemente, ho scoperto che non tutto ciò che avevo letto, sentito, studiato (a scuola, ad esempio), corrispondeva alla realtà dei fatti. Alla fine di questo percorso (che forse non finirà mai), ho deciso di cimentarmi nella scrittura di un libro che, invece di rifare l’ennesima storia del fascismo, prende in considerazione aspetti particolari di quel periodo. Amo la sintesi e le frasi chiare: questi due aspetti mi hanno guidato nella stesura del testo, con la speranza di aver scritto qualcosa di facilmente comprensibile. Ma, soprattutto, mi sono fatto costantemente guidare dall’obiettività. Sembra scontato, ma spesso in ambito storiografico non lo è affatto.